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GIOCO

Qui si fa sul serio. Non crediate che io stia scherzando! Il gioco non è parte della vita dei bambini.

E' la loro vita. E' la loro prospettiva di vita. Giocando comprendono, scoprono, elaborano e crescono. Giocando obbediscono, persino (teneteloin strategica considerazione!)

Questo non significa che dobbiamo diventare dei pagliacci durante l'intera nostra giornata con loro. Significa che l'approccio giocoso e fantasioso alla visione del mondo e delle loro esperienze è il meccanismo comunicativo attraverso cui dobbiamo confrontarci se vogliamo capirli. E farci capire. Oggi uno degli errori genitoriali più commessi è quello di un'adultizzazione precoce dei figli, nel senso peggiore. Rubare loro opportunità di gioco libero e doverosamente infantile, di espressione creativa improvvisata, è davvero un furto imperdonabile. Parcheggiarli precocemente dinanzi a schermi digitali ipnotici e tecnologie d'avanguardia, per indurre un interesse del tutto passivo, non è sempre una scelta di progresso.

Ogni età ha i suoi giochi preferiti, e normalmente non è affatto necessario spendere molti soldi per crearli. Fateci caso: quanta soddisfazione arrecano ai bimbi le voci, il mascheramento, il ballo, la musica, i colori, i rumori, le consistenze, gli oggetti della natura, i personaggi costruiti con calzini, fazzoletti o mestoli di legno...e così via?

Nelle dinamiche che si creano durante il gioco il bambino apprende la relazione tra causa e conseguenza, la risoluzione delle difficoltà, la relazione con il mondo e con gli altri, la gestione della propria emotività, lo svolgersi di dinamiche sociali via via più complesse. Tutte queste acquisizioni lo renderanno un adulto più forte e più in grado di gestire le difficoltà della vita. Vi sembra poco?

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