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LETTERA APERTA AGLI ADOLESCENTI DOPO LA PANDEMIA COVID19

 

RAGAZZI, CON I VOSTRI SACRIFICI per salvarci dal fottuto👉COVID19🖕avete rinunciato a troppe cose!!

Se c'è una cosa che non puoi chiedere ad un adolescente come te è restare fermo, "astenerti" dai contatti fisici coi tuoi amici. E invece in pandemia vi abbiamo imposto dall'alto di rinchiudervi in casa davanti a smartphone e computer per lock-down più o meno indispensabili.

Vi sono piombati in testa ben di più di qualche ordinanza e decreto. Dall'alto è piombato un rischio che gli "esperti", tutti ex-teenagers ahimé, hanno col massimo impegno cercato di raccontare, barcamenandosi tra onestà intellettuale e dovere di non terrorizzare le masse, e quindi i mercati, e quindi le masse. Non ci siamo riusciti bene. Non era una vera influenza naturale. Era qualcosa di serio e di faticosissima gestione.

 

Noi adulti abbiamo sbagliato tanto nella comunicazione. E vi abbiamo

costretti ad un malsano isolamento per evitare complicanze respiratorie a fratelli, genitori, nonni e amici più fragili. Effettivamente gli ospedali erano pieni e ne hanno fatto le spese anche i malati cronici e tutti coloro che avevano bisogno di terapie intensive per altre ragioni.

Ora che il coronavirus19 è stato da madre natura e chissà dagli sforzi vaccinali normalizzato quasi ad un coronavirus naturale e più sopportabile, riprenditi in mano la tua vita e la tua libertà appieno!

Hai respirato fragilità, hai sentito fragilità. Sai che tra i tuoi coetanei sono aumentati tantissimo:

- i disturbi d'ansia

- i disturbi del comportamento alimentare e

- gli autolesionismi?

Se credi anche tu di avere un peso da toglierti e da condividere per trovare delle strategie di benessere più adatte a te, parlane immediatamente con gli amici, con i genitori, con il tuo medico, con lo psicologo scolastico. Non sui social se puoi, ma dal vivo! Non trascurare i segnali di malessere. Non tenerteli dentro.

CONDIVIDI PIU' CHE PUOI - GRAZIE ❤️

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PUBERTA'

 

Per questo problema non si è ancora trovata la soluzione. L'adolescenza non ha una cura: niente da fare.

Momento di grandi tempeste ormonali, olfattive, umorali, affettive, cognitive. Metamorfosi corporea straordinariamente affascinante nella sua apparente disarmonia, la pubertà arriva quando non ce lo si aspetta, subdola come un pelo indesiderato. A volte non arriva quando e come richiesta. Ma arriva. Arriva sempre.

Succede che il nostro bambino o la nostra bambina manifestano i primi segni puberali: rigonfiamento dei seni (in entrambi i sessi capita, tranquilli), peluria pubica, poi peluria ascellare, cambio dell'odore del sudore, della secrezione sebacea della pelle, delle secrezioni vaginali femminili e delle erezioni notturne che si fanno eiaculatorie.

NIENTE PANICO.

L'abbiamo superata tutti. Ci vuole pazienza, rispetto dei tempi, cultura dell'igiene: non solo quella corporea, anche quella morale, quella affettiva, quella relazionale. Crescere è vertiginoso se lo si fa da soli. Anche solo se si pensa di essere soli. Ma se evitiamo di essere genitori che si fingono maldestramente amici oppure gendarmi intimidatori, potremmo semplicemente esserci. Incrementare al massimo le nostre doti di ascolto. Cogliere ogni germe di fragilità, di ossessione, di dipendenza, di ansia, di autolesionismo, di smarrimento, di aggressività, di bullismo.

Agli occhi di un adolescente di oggi il genitore è un paleoaccuditore. Troppo fuori dal tempo. Da questo tempo. Quindi cerchiamo di conoscerlo, questo tempo, senza esserne terrorizzati, bensì dialogandoci con la prerogativa di

essere un buon esempio, gettando ostinatamente semi di gentilezza, di buon senso, di buon gusto e di umanità.

Le loro modalità comunicative iperconnesse non sono eliminabili, arginabili con la coercizione né deprecabili a priori. Ma è determinante e urgente educarci ed educarli all'utilizzo corretto, responsabile e limitato di strumenti potentissimi di aggregazione e di disgregazione affettiva come i social, dove la privacy diviene un concetto aleatorio e sfuggente e la libertà facilmente travalica i limiti della morale altrui.

Le dipendenze (smartphone, console digitali, tv, alcol, nicotina, mariuana), germogliano agevolmente nell'età in cui il piacere, la curiosità, la sfida e l'identità vengono esplorate con fisiologica curiosità. Per non promuoverle, non nutrirle e non coltivarle occorre riuscire a far considerare "cool" lo stile di vita sano. Nonostante la naturale tendenza alla ribellione e all'opposizione, la tensione etica, anch'essa fermentante in adolescenza, deve soppiantare il cinismo, che spesso costituisce una semplice maschera difensiva per le paure dell'età.

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